Una rissa furibonda, esplosa per motivi alquanto futili, ha spinto il Giudice Sportivo a prendere seri provvedimenti: sconfitta a tavolino e squalifica pesantissima
Non è la prima volta che capita, ma di sicuro fa sempre riflettere la condotta a volte esagerata di certi calciatori. Soprattutto nelle cosiddette leghe minori, quindi quei campionati facenti parte della Lega Nazionale Dilettanti (LND), purtroppo questi comportamenti sono ancora molto diffusi.
A volte non si riesce a tenere a bada l’entusiasmo e l’agonismo e così ci si lascia andare in comportamenti pericolosi, i quali a loro volta innescano risse furibonde e polemiche infinite.
Quanto capitato durante la partita della Prima Categoria, insomma, spiega tanto del momento critico vissuto dalle categorie dilettantistiche: il Giudice Sportivo in questo caso non ha voluto usare i guanti bianchi e ha ufficializzato una pena massiccia a entrambe le società coinvolte.
La partita tra Sant’Arcangelo e Passignano della Prima Categoria umbra in realtà non è mai terminata. A causa di una rissa scoppiata a pochi minuti dal triplice fischio finale del direttore di gara, quest’ultimo non è riuscito a contenere la violenza scoppiata in quei minuti incredibili.
L’episodio sarebbe nato a partire da un calcio di punizione fischiato a favore dei padroni di casa del Sant’Arcangelo: ciò ha innescato prima furiose polemiche e poi una maxi rissa che ha coinvolto un po’ tutti, persino non calciatori che erano entrati indisturbati sul terreno di gioco.
Al minuto 35′ della seconda frazione, la partita tra le due squadre umbre ha cambiato decisamente aspetto: Alberto D’Onofrio, numero nove e attaccante di punta del Passignano, ha innescato una rissa contro il centrocampista del Sant’Arcangelo Manuel Cecchini. Entrambi sono venuti alle mani e hanno dato vita a un focolaio di proteste di difficile gestione da parte della terna arbitrale.
Una rissa che secondo il Giudice Sportivo ha coinvolto tesserati di entrambe le società e persino semplici tifosi che assistevano al match. A causa della violenta colluttazione, il direttore di gara non ha potuto ristabilire la calma. E così si è deciso di sospendere la partita per evitare ripercussioni ancor più gravi.
Nella sua sentenza, il giudice sportivo non ha usato mezzi termini: sconfitta a tavolino, ammenda di 320 euro per entrambe le società e squalifica di tre tesserati (D’Onofrio, Sparano e Cecchini).
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