Juve, Inter e Milan prendono una decisione a sorpresa: a rischio al Serie A così come la conosciamo, con le big pronte a dire clamorosamente addio.
La Serie A così com’è non va. Un pensiero che hanno in tanti e che sta iniziando a raccogliere consensi sempre più ampi, soprattutto tra le big del nostro campionato. Così che ecco Juventus, Inter e Milan hanno deciso di muoversi per cambiare le cose, anche in maniera radicale. Qualche giorno fa i rappresentanti dei tre club hanno incontrato il presidente della FIGC Gabriele Gravina per comunicargli le loro proposte.
È ancora presto per dire cosa succederà e come il sistema calcio italiano metabolizzerà e reagirà a questa notizia, ma sembra chiaro che la Serie A come la conosciamo sia sul punto di cambiare.
Una decisione probabilmente resa necessaria da vari fattori, primo tra tutti quello dei guadagni ricercati dai club. La sfida tra Superlega e nuova Champions League sembra destinata ad animare il mondo del pallone dei prossimi anni a livello europeo.
Le società hanno sempre più bisogno di nuovi introiti e Juve e Inter sanno particolarmente bene cosa questo significa, viste le difficoltà economiche che entrambe stanno attraversando.
Ma più introiti significa anche più partite, e questo crea ovviamente dei problemi e la necessità di fare delle scelte. Il campionato passa dunque in secondo piano rispetto alle più ricche competizioni internazionali e le tre big intendono ora dire addio a questa Serie A.
Addio alla Serie A: in cosa consiste il piano di Juve, Inter e Milan
I timori che le big possano salutare il campionato italiano, che inevitabilmente perderà di appeal e valore economico, esistono da tempo. Per fortuna, nulla di tutto questo sembra poter succedere a breve, anche se chiaramente qualcosa dovrà cambiare.
Il nuovo format della Champions League e il crescente numero degli impegni stagionali hanno convinto le tre grandi della Serie A a proporre a Gravina una riforma per ridurre il numero delle squadre del campionato.
Una Serie A a 18, com’era fino a circa vent’anni fa, un ritorno al passato per rendere più sostenibile il calendario, ma anche per ravvivare la competitività, specialmente nella lotta salvezza. Una proposta che non sarà facile far accettare soprattutto alle piccole, ma che sempre più persone ritengono necessaria. Un esempio a cui rifarsi è chiaramente quello della Bundesliga, che nonostante sia rimasta contenuta nel numero delle partecipanti ha visto crescere introiti e pubblico negli ultimi anni.